STADIOBONOLISI have a dream. Ho un sogno. Che la partita Piano delle Lente - Città di Teramo venga giocata al Bonolis solo davanti alla non più di una ventina di tifosi del Piano della Lente. Che nessun tifoso teramano sia presente ad una partita che sarebbe assai simile ad una messa celebrata in una chiesa sconsacrata. Quel terreno di gioco va bonificato, risantificato prima che un vero tifoso del calcio teramano, portato alla rovina sportiva da chi quell’impianto lo gestisce, vi rimetta piede anche per un solo inno di incoraggiamento ad un proprio giocatore.
Ho un sogno, che il tifo biancorosso sia espresso altrove, in un altro posto, quel giorno di un derby che sarebbe stato inconcepibile senza il tradimento di un "Giuda" sportivo, uno dei tanti che in questa città hanno portato disonore sportivo e vergogna calcistica. Quale posto migliore della plebea collinetta sovrastante una delle due curve, luogo ideale per gridare quanto è possibile contro il colpevole di una infamia e al tempo stesso cori di incoraggiamento da una squadra che sta rinascendo dalle proprie ceneri?
Ho un sogno. Che quella domenica in cui il Città di Teramo sarà ospite del Piano delle Lente sul terreno del Bonolis, non un solo euro dei tifosi biancorossi passi tramite un terzo nelle tasche di chi vi ha già messo e conservato i trenta denari di un tradimento incancellabile. Se c’è un bottegaio che aspetta davanti alla propria bottega che qualcuno gli porti l’obolo devoto e resipiscente, lo si lasci aspettare invano una clientela, tale lui l’ha considerata e la considera, di cui non ha saputo conquistarsi l’effetto né l’affezione. Se il Presidente del Piano delle Lente ha pensato di poter vendere più biglietti perché ospita il glorioso calcio teramano e di poterlo fare pagando il costoso affitto richiesto che il presidente Edy Rastelli non può permettersi, lo si lasci contare i pochi spiccioli affluitigli dalla sua tifoseria e contarli sulla dita di una mano, quella con la quale li porterà deferente a chi ha pensato di essere il più furbo di tutti, facendosi dare in gestione un gioiello promettendo mare e monti e poi ha dato a Teramo e ai teramani fuoco e fiamme, turbine e tempesta, feci di cani e polvere di stalla.
Ho un sogno. Che il derby che ci ricorda un torto subito si giochi in assenza e non alla presenza di chi quel torto ha subito ed è stato costretto a subirlo. Quell’assenza sarà come uno schiaffo sonoro dato in pieno volto a piene mani senza la violenza di un atto materiale, ma con la forza non inferiore garantita dalla realtà della metafora.
Rivolgo un appello ai tifosi teramani.
Non smentite il mio sogno.
Lasciatemelo sognare e lasciate che esso si riveli premonitore, anzi, lasciate che esso si realizzi.
La vostra assenza al Bonolis sarà eroica, sarà ricordata negli anni, sarà un’assenza-presenza che gli annali del calcio teramano riporteranno, non come sciopero del tifo, ma come ferma presa di posizione, di uomini veri.
Realizzate il mio sogno.
Fatelo vostro.
Lontani dal Bonolis fino a quando il Bonolis sarà gestito da chi non ha meriti per gestirlo, perché i meriti non derivano dal denaro speso e dalla sua quantità, come forse pensa l’immeritevole gestore.
Non è vero che pecunia non olet, non è vero che il denaro non puzza.
Spesso puzza tanto che devi stare lontano chilometri e chilometri per non sentirlo.
Con il Città di Teramo basterà stare lontano di poco, non entrare nello stadio, ma sistemarsi sulla collinetta sovrastante.
Sarà una tribuna d’amore.

Elso Simone Serpentini

corrosivo

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