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Parte oggi, mercoledì 3 giugno la fase sperimentale della app Immuni, che vede l'Abruzzo tra le Regioni italiane che avviano l'utilizzo dello strumento in anteprima. Un primo test per l'applicazione, che durerà una settimana e il cui esito consentirà l'estensione del progetto su tutto il territorio nazionale. Immuni andrà ad affiancarsi alle tradizionali procedure di tracciamento dei contatti, uniformando gli standard e con il vantaggio dell'interoperabilità a livello europeo. L'obiettivo è individuare in maniera sempre più completa gli individui potenzialmente esposti al contagio da Coronavirus e, attraverso
le misure di sorveglianza sanitaria, contribuire a interrompere la catena di trasmissione. L'applicazione si baserà sull'installazione volontaria da parte degli utenti, scaricabile sugli store Android e Ios, e il suo funzionamento potrà cessare appena sarà terminata la fase di emergenza, con eliminazione di
tutti i dati generati durante il funzionamento. L'app invierà una notifica alle persone potenzialmente esposte a un caso Covid-19, con le indicazioni su patologia, sintomi e azioni di sanità pubblica previste. Gli stessi saranno poi invitati a mettersi in contatto con il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta spiegandogli di aver ricevuto una notifica di contatto stretto di Covid-19 da parte di Immuni. Un sistema integrato che prevede una stretta collaborazione tra cittadino, medico di medicina generale, pediatra di libera scelta e dipartimento di prevenzione delle Asl. "Voglio rivolgere un appello agli abruzzesi, affinché tutti scarichino l'applicazione sui propri telefoni, contribuendo a validare la funzionalità e l'efficacia di questo sistema, che potrà avere un ruolo decisivo nella lotta al Covid-19" dichiara l'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, aggiungendo che l'app Immuni potrà diventare centrale anche per tracciare e limitare eventuali contagi durante l'imminente stagione turistica estiva. "E' nostra intenzione - puntualizza - raccomandare l'uso dell'app anche da parte dei turisti che sceglieranno di trascorrere le vacanze in Abruzzo, così da poter intervenire tempestivamente in caso di cambiamento dell'andamento epidemiologico".

E da oggi riaprono i confini tra le regioni e riparte il turismo, ma in Abruzzo, attualmente, il 95% degli alberghi resta chiuso e molte strutture, circa il 30%, rischiano di non riaprire per la stagione estiva. Numeri importanti e preoccupanti che non fanno ben sperare nel settore alberghiero. In Abruzzo ci sono circa 850 alberghi che non sanno ancora che fare.

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